Massimo Bontempelli, La scacchiera davanti allo specchio (1922)
Il tema del doppio caratterizza molti dei racconti fantastici del comasco Massimo Bontempelli (1878-1960), scrittore di romanzi e testi teatrali.
In La scacchiera davanti allo specchio, del 1922, il doppio si configura nelle immagini riflesse in uno specchio, che hanno una loro vita completamente autonoma: libere dalle esistenze reali che riflettono, vivono di là dalla parete di cristallo una loro storia in un altro spazio e in un altro tempo. Un bimbo di otto anni è chiuso per punizione in una stanza. Su un caminetto è posata una scacchiera che si riflette nello specchio sovrastante. Da questo specchio il Re bianco degli scacchi invita il bimbo a oltrepassare il cristallo e a raggiungerlo in una pianura immobile dove il tempo è fermo. Lo specchio, spiega il Re, cattura le immagini per renderle immortali, mentre gli esseri creduti reali vivono la loro modesta, limitata vita terrena. La medesima tematica si riaffaccia con bizzarre invenzioni in molti testi successivi.
Nella raccolta Miracoli (1923-1929) un medico cura non la paziente, ma un modello in plastica che ne riproduce le fattezze, e quando il modello brucia la paziente scompare (La cura comodissima); nel racconto La mia morte civile, un attore interpreta in un film il personaggio della commedia di Giacometti – intitolata, appunto, La morte civile – ma in seguito avverte forti dolori ogni volta che il film è proiettato, finché riesce finalmente a distruggerne tutte le pellicole.
Più ampio sviluppo è inoltre dato a questi argomenti nei romanzi, da Eva ultima del 1923 – in cui si mettono a confronto uomini e marionette – al Figlio di due madri del 1929, che narra di un caso problematico di reincarnazione. Nel saggio L’avventura novecentesca del 1938 Bontempelli teorizzò la propria poetica del «realismo magico», ovvero di una letteratura aperta alla modernità – nel quadro del movimento novecentista definito anche Stracittà – che non si appiattisse sul realismo, ma sapesse cogliere anche l’alone “magico” del mondo, avvicinandosi al Surrealismo e alla Metafisica di de Chirico.