La diffusione del Futurismo in Russia
Agli inizi del Novecento in Russia si sta formando un ceto borghese e una classe operaia legati alla grande opera di costruzione della ferrovia transiberiana, avviata nel 1891. Tra gli intellettuali si distingue un gruppo di giovani particolarmente attivi e critici nei confronti del regime zarista, i quali a Mosca nel 1909 danno vita a un circolo che si definisce cubo-futurista (soltanto pochi mesi dalla pubblicazione del Manifesto di Marinetti). A questo circolo si avvicina di lì a poco un ragazzo non ancora diciottenne, proveniente dalla lontana Georgia: è Vladimir Majakovskij, attivo anche nell’organizzazione dei bolscevichi, corrente politica originatasi dal pensiero marxista, e per questo ben noto alla polizia zarista.
Vladimir Majakovskij
Negli anni successivi, Vladimir Majakovskij (1893-1930) sviluppa un’accesa polemica contro le forme tradizionali della poesia lirica, basate sulla ricercatezza formale, sul sentimentalismo e sulla fuga dalla realtà. Ad affascinare Majakovskij sono invece i nuovi progetti urbanistici, l’immensità degli stabilimenti industriali, la rete dei fili che porta ovunque l’energia elettrica: sono i segni evidenti dell’industrializzazione che si sta diffondendo in Russia e che, nel contesto ancora agricolo e feudale della nazione, costituiscono un miglioramento per le condizioni di vita di migliaia di uomini. Il periodo delle grandi trasformazioni culmina con la rivoluzione leninista del 1917, che ispirerà in seguito le opere maggiori del poeta: il dramma teatrale Mistero Buffo del 1918 e i poemi 150.000.000 del 1921, Lenin del 1925 e Bene del 1927. Sempre animato dal desiderio di sperimentare nuovi linguaggi, collaborò anche con i maggiori registi cinematografici sovietici e con la “Sezione delle arti figurative del commissariato per l’educazione del popolo” (per la quale realizzò anche centinaia di manifesti di propaganda con immagini e slogan).
Mistero buffo (1918)
Il dramma teatrale Mistero buffo racconta le avventure di un gruppo di “impuri”, lavoratori, operai, nullatenenti, che durante un nuovo diluvio universale, un allagamento causato dallo scioglimento del Polo Nord, intraprendono una traversata per mare alla ricerca della terra promessa: la fame, l’incontro con i diavoli e i santi e la ricostruzione di un mondo distrutto.