Pier Maria Rosso di San Secondo, Marionette, che passione! (1918)

In Italia, mentre fa la propria comparsa e si afferma il teatro di Pirandello, va segnalata l’opera del siciliano Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956), che di Pirandello fu discepolo e amico e che contribuì anch’egli (sebbene con risultati più modesti) a svecchiare la scena ormai stagnante del teatro verista e del cosiddetto dramma borghese. Il suo esordio avvenne nel 1918 con Marionette, che passione!, anche se furono altrettanto importanti alcuni lavori successivi, dalla «favola colorata» La bella addormentata del 1919 a Tra vestiti che ballano del 1927.

In Marionette, che passione! si incontrano nella sala del Telegrafo centrale di Milano tre personaggi senza nome, tutti sofferenti per amore: un signore a lutto tradito dalla moglie, una signora con la volpe azzurra che ha subìto maltrattamenti dall’amante e un signore in grigio che è stato ferito da una donna. Organizzano una cena in una vicina trattoria per sfuggire alla disperazione dialogando, ma il ragionamento li conduce a vedere soltanto nella morte la vera via d’uscita. Al termine la signora è nuovamente trascinata via dall’amante, il signore in grigio si avvelena e quello a lutto cerca conforto tra le braccia di una cantante.

Pier Maria Rosso di San Secondo.

Pier Maria Rosso di San Secondo.