Nerval, Le figlie del fuoco (1854)

Appartenendo a una generazione precedente, Gérard de Nerval (1808-1855) può essere ritenuto un precursore dei “poeti maledetti”, innanzitutto per la sua tormentata esistenza (dal trauma della perdita della madre all’età di due anni, sino ai ricoveri psichiatrici e al suicidio notturno in una via di Parigi). Traduttore a vent’anni del Faust di Goethe, lavorò in seguito come giornalista e nel 1851, dopo un soggiorno in Egitto, pubblicò un Viaggio in Oriente in cui i simboli si mescolano ai ricordi. Si interessò di occultismo e nel 1852 pubblicò i suoi studi sulle figure dei grandi “iniziati” (Gli Illuminati). Le dimensioni del sogno e dell’allucinazione prevalgono nei sonetti delle Chimere e nelle novelle delle Figlie del fuoco (1854).

Gérard de Nerval ritratto dal fotografo Felix Nadar, 1854-1855 circa.

Gérard de Nerval ritratto dal fotografo Felix Nadar, 1854-1855 circa.