Il romanzo realista: David Copperfield di Charles Dickens (1849-1850)

In Inghilterra, la stagione del realismo narrativo si apre con Charles Dickens (1812-1870), che attraverso le sue opere rivolge una critica alla società del suo tempo. I romanzi Oliver Twist (1837-1838) e l’autobiografico David Copperfield (1849- 1850), sono centrati sulle figure di giovani costretti a vivere ai margini e sfruttati da una società violenta che non riconosce alcun valore all’umanità degli individui.
Nel David Copperfield egli riflette la propria vicenda personale: a dodici anni, a causa della condanna del padre imprigionato per debiti, è costretto ad abbandonare gli studi per andare a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe. In seguito, riesce a entrare nello studio di un avvocato e, studiando da autodidatta, a inserirsi nella società.
Particolarmente interessante, per la rappresentazione del proletariato urbano e dell’industrializzazione in corso, è il romanzo Tempi difficili (1854) dove emerge la denuncia dello sfruttamento degli operai, senza alcuna fiducia nelle organizzazioni sindacali e nelle idee del socialismo che proprio in quegli anni si stava affermando

Charles Dickens in una fotografia del 1860 circa.

Charles Dickens in una fotografia del 1860 circa.