Sul testo

La vita e le opere di Giacomo Leopardi

I Canti (1835)

I Canti sono l’opera principale di Leopardi, e raccolgono tutte le sue liriche più note: dall’Infinito al Sabato del villaggio e alla Ginestra. La prima edizione “completa” dei Canti, curata dall’autore, esce a Napoli nel 1835. Leopardi vi ordina i testi seguendo non una precisa successione cronologica, ma criteri di ispirazione, di contenuti e di stile. Tra gli altri, vi si possono individuare, secondo definizioni della critica successiva, le “canzoni civili”, i “piccoli idilli”, i “grandi idilli” (o canti “pisano-recanatesi” , dai luoghi in cui furono composti) e il “ciclo di Aspasia”. L’edizione definitiva uscì postuma, nel 1845, con l’aggiunta delle ultime composizioni, e comprende quarantuno liriche, disposte in parte nell’ordine di stesura. Il titolo indica la comunicazione di sentimenti personali e il linguaggio lirico che caratterizzano tutte le poesie, anche quelle che trattano temi civili o di argomento filosofico. I generi poetici sono diversi, e spaziano dalla canzone all’epistola in versi, dall’elegia alla canzone libera.

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Giacomo Leopardi e L'infinito

Ritratto di Giacomo Leopardi, incisione di Gaetano Guadagnini su un disegno di Luigi Lolli, 1830.

Il manoscritto originale de L’infinito. Visso, Archivio comunale.

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Il passero solitario (dai Canti, XI)

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Canto notturno di un pastore errante dell’Asia (dai Canti, XXIII)

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Perché leggere Giacomo Leopardi