Il romanzo realista: Eugénie Grandet e Père Goriot (1832 e 1834) di Honoré de Balzac
Honoré de Balzac è il primo autore che manifesta la volontà di inaugurare un nuovo genere di letteratura: un realismo d’impronta sociologica. Nella prefazione del 1842 alla Commedia umana presenta un vasto progetto destinato a raccogliere romanzi e numerosi saggi, dichiarando di aver indagato minuziosamente la realtà che lo circonda, raccogliendo materiale sulle caratteristiche dei diversi strati sociali e dei differenti caratteri umani nel tentativo di fornire un ritratto realistico della società del suo tempo.
L’affresco della Commedia umana si compone di «scene di vita privata, di vita provinciale, di vita parigina, di vita politica, di vita militare, di vita di campagna». L’economia vi assume una posizione centrale: la società ha come centro motore il denaro e all’abilità di guadagnarlo concede la sua incondizionata ammirazione, perché i nobili vedono in esso il solo mezzo per conservare il privilegio, i borghesi per acquistare un titolo, i giovani per fare carriera, le ragazze per sposarsi. La dettagliata ricostruzione del contesto si associa, nella sua narrativa, alla creazione di “tipi” umani che sono il prodotto di precise situazioni storiche e che trovano le loro più felici rappresentazioni ne Il Colonnello Chabert, Il curato di Tours, Un medico di campagna, e soprattutto in Eugénie Grandet e in Père Goriot (opere pubblicate, tutte, tra il 1832 e il 1834).