Il romanzo storico

L’Ottocento è il secolo del romanzo. Questo genere letterario, che già nel secolo precedente aveva avuto larga diffusione, impone il proprio primato. Nella prima metà del secolo possiamo distinguere tre sottogeneri: il romanzo sentimentale, il romanzo storico, il romanzo realista.
Il romanzo storico fa rivivere epoche remote e mitizzate – in primo luogo il Medioevo – offrendo a un tempo un’evasione dal presente e un’attualizzazione del passato in funzione nazionalistica e patriottica.

Walter Scott, padre del romanzo storico

Il vero e proprio iniziatore e massimo autore di romanzi storici è lo scrittore scozzese Walter Scott (1771-1832). In un romanzo del 1814 (Waverley, o sessant’anni fa), egli si scusa con i lettori per aver introdotto noiose informazioni sulle vicende politiche e sul folclore della Scozia del primo Settecento, ma sostiene che erano indispensabili per comprendere «i moventi che hanno fatto procedere l’azione e che inevitabilmente sorsero dai sentimenti, dai pregiudizi e dai partiti del tempo». In sostanza, si evidenzia lo stretto legame tra i personaggi e la loro collocazione spaziale e temporale: tanto che i medesimi personaggi cambiano nel mutare dei luoghi e dei tempi, subendo gli effetti delle trasformazioni storiche.
In seguito, l’attenzione ai momenti fondativi della nazione inglese e di quella scozzese indirizza lo scrittore verso il Medioevo, in cui è ambientato il suo più celebre romanzo, Ivanhoe (1819).
Al vasto successo continentale delle sue opere contribuirono sicuramente gli intrecci avventurosi, la prevalenza delle peripezie amorose e i particolari scenografici nella rievocazione degli ambienti e delle tradizioni medievali.

Ivanhoe (1820)

Il romanzo più celebre di Scott, Ivanhoe, è ambientato al tempo delle crociate e unisce all’accurata ricostruzione storica ingredienti narrativi apprezzati dal grande pubblico come gli intrecci avventurosi, le peripezie amorose e la suggestiva rievocazione degli ambienti e delle tradizioni medievali. La principale novità dell’opera, rispetto alla produzione narrativa di quel tempo, sta nella scelta di attribuire ai personaggi pensieri, azioni e comportamenti coerenti con le condizioni di vita e con la cultura della loro epoca e dunque distanti dalla visione del mondo dell’autore. Per accompagnare e guidare il lettore nelle intricate vicende del passato, l’autore sceglie il narratore esterno onnisciente, che conosce tutto dei personaggi e interviene nella narrazione con commenti e valutazioni.
La storia è ambientata nell’Inghilterra del XII secolo: in questo periodo, fondamentale per la formazione della civiltà inglese, i normanni si stanno impadronendo dell’Inghilterra sottraendo il potere ai sassoni. Il guerriero sassone Ivanhoe, reduce dalla crociata di Riccardo Cuor di Leone, combatte contro il re Giovanni, che ha usurpato il trono del fratello Riccardo ancora in Terrasanta, e contro alcuni normanni che hanno rapito suo padre e Rowena, la donna che ama. Lo stesso Ivanhoe cade prigioniero; alla fine tutti i protagonisti vengono liberati dall’esercito dei sassoni e Ivanhoe può sposare la sua amata.

Gallery

Walter Scott e Ivanhoe

Henry Raeburn, Sir Walter Scott, 1822.  Edimburgo, National Gallery of Scotland.

William Allan, Sir Walter Scott, 1844. Edimburgo, National Gallery of Scotland.

Frontespizio della prima edizione di Ivanhoe del 1820.