Sul testo

La vita di Carlo Porta

La poesia dialettale: Desgrazzi de Giovannin Bongee (1812)

La poesia di Porta si inserisce nella tradizione della poesia dialettale milanese e nella tradizione illuministica che aveva indotti alcuni poeti (come Parini) a concentrare la loro attenzione sulla vita dei ceti sociali più poveri. Su questa linea poetica si pone la poesia di Porta: egli denuncia l’inferiorità e la mancanza di diritti dei ceti umili e polemizza nei confronti di quelli che detengono i privilegi (come il ceto ecclesiastico).

Tra il 1792 e il 1793 esordisce El lava piatt del Meneghin ch’è mort (Lo sguattero del Meneghino è morto), raccolta di prose e poesie riferite ai mesi dell’anno, mentre tra il 1801 e il 1805 si dedica a un’incompiuta traduzione della Divina Commedia in dialetto milanese. Porta partecipa al dibattito tra classicisti e romantici a sostegno dei secondi, pubblicando anche testi di poetica dove spiega l’importanza dell’uso del dialetto.

In una seconda fase della sua produzione, a partire dal 1812, il poeta dà vita ai suoi personaggi popolari più celebri e originali come Giovanni Bongee e la Ninetta, protagonisti dei suoi poemetti.

Le Desgrazzi de Giovannin Bongee (1812) si articolano in un lungo monologo dove il protagonista, un giovane del popolo, racconta le sue vicende: una notte incontra una ronda militare e viene maltrattato brutalmente, rientra a casa spaurito e sulle scale incontra un soldato francese che si congratula con lui per le bellezze della moglie e lo lascia tramortito dopo averlo picchiato Nel monologo Giovannin sembra rivolgersi a un funzionario di polizia presentando una denuncia per le prepotenze subìte.

Nella Ninetta del Verzee (Verziere era il mercato milanese) Porta ricostruisce le disavventure della donna, sedotta e costretta alla prostituzione dopo che l’amante l’ha privata di ogni suo avere; lo squallore della miseria viene dipinto con un crudo realismo vivacizzato dai “doppi sensi” (che sconfinano nell’oscenità) e da una rassegnata autoironia.

Carlo Porta, incisione del XIX secolo.

Carlo Porta, incisione del XIX secolo.