Sul testo

La vita di Paolo Rolli

Le Rime (1717)

I versi del Rolli, sempre scorrevoli ed eleganti, godettero di grande fortuna presso il raffinato pubblico “italofono” di tutta Europa. Sperimentatore di forme metriche svariate, riprodusse con successo la metrica dei classici greco-latini in versi italiani: i suoi Endecasillabi possono dirsi il frutto più cospicuo di tale impresa. L’intera produzione poetica del Rolli, assurta a fama internazionale con la pubblicazione a Londra nel 1717 delle Rime, reca l’impronta di un gusto classicistico (testimoniato pure dalle accese polemiche con Voltaire sull’epica delle varie nazioni europee), anche se spesso risolto in troppo facili armonie musicali: e non a caso, in un’epoca in cui trionfava sulle scene di tutta Europa il melodramma italiano, il poeta stesso scrisse numerosi libretti d’opera, in alcuni casi musicati da Händel. Notevole importanza ebbe anche l’opera che svolse nell’ambito della diffusione e degli scambi culturali in veste di editore, traduttore e critico (gli si devono l’edizione della traduzione di Lucrezio a opera di Marchetti e la prima versione in endecasillabi italiani del Paradise lost di Milton).

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Paolo Rolli

Ritratto di Paolo Rolli, attribuito a don Domenico Pertini, XVII secolo.

De poetici componimenti del signor Paolo Rolli divisi in tre libri, edizione stampata a Venezia nel 1789.