Sul testo

La vita e le opere di Alberto Moravia

La noia (1960)

Nel romanzo La noia del 1960, le tematiche della crisi dell’intellettuale borghese si collegano alla riflessione dell’Esistenzialismo. Il protagonista è un pittore che tenta invano di stabilire un rapporto appagante con la realtà – che avverte come assurda e insensata – tramite il possesso sessuale di una modella che continuamente gli sfugge: soltanto dopo avere sfiorato la morte in un incidente, approderà a una nuova consapevolezza e a una contemplazione serena e distaccata dell’esistenza. Sebbene al contesto dell’Italia fascista sia subentrato il neocapitalismo consumista, la condizione umana resta quasi sempre segnata dall’angoscia e dal determinismo psichico.

Moravia e l’Esistenzialismo

Le tematiche dell’Esistenzialismo – e in particolare l’inconsistenza evidente di qualsiasi sistema tradizionale di significati e valori – connotano sin dagli inizi la narrativa di Moravia, anche se troveranno ulteriore sviluppo nella produzione successiva e specialmente nel romanzo La noia. Tuttavia nello scrittore romano l’attenzione si focalizza in modo analitico – più che sulla “condizione umana” in generale – su uno specifico contesto sociale, costituito dalla decadenza di una classe borghese che ha smarrito i valori non materiali e la coscienza morale e in cui gli individui, come automi, sono totalmente in balìa dei loro appetiti, rappresentati dal denaro e dal sesso: su tutto dominano l’incomunicabilità e l’impossibilità di un cambiamento, ovvero della fuoriuscita da un teatrino (una “commedia”) fatto di gesti ripetuti e inautentici.

Alberto Moravia.

Alberto Moravia.