Sul testo
La vita e le opere di Elsa Morante
L’isola di Arturo (1957)
Nell’Isola di Arturo il tema centrale è rappresentato dall’infanzia – mitizzata come una favolosa età dell’oro – e dal sofferto passaggio all’adolescenza, mentre il contesto è quello di una natura mediterranea solare e fiabesca e di una realtà trasfigurata dai fantasmi interiori («le minime impressioni – nota Arturo – mi si trasformavano in immaginazioni simili a quelle di una fiaba»).
La storia si svolge negli anni Trenta e si immagina narrata dal protagonista Arturo, divenuto adulto. Egli vive l’infanzia a Procida con il padre (da lui ammirato e mitizzato come un “eroe”), che tuttavia se ne allontana per misteriosi viaggi e al ritorno da uno di questi porta con sé la seconda moglie – Nunziatella – appena sedicenne. Arturo passa dall’avversione verso costei, che teme gli rubi l’affetto del padre, a un amore intenso ma dolorosamente respinto. Infine, dopo che a Nunziatella è nato un bambino, scopre che il padre è coinvolto in traffici piuttosto loschi con i detenuti del penitenziario locale, e decide di abbandonare l’isola proprio mentre sta per iniziare la guerra.