Isaac Asimov, Io, robot (1950)
Emigrato negli Stati Uniti e laureato in Biochimica, Isaac Asimov (1920-1992) esordì a diciannove anni con un racconto sulle pagine di «Amazing Stories». Tra le centinaia di pubblicazioni successive, si segnalano i due “cicli” dei robot (a partire da Io robot del 1950) e della Fondazione. In quest’ultimo, cui lavorò tra il 1942 e il 1949, si sviluppa l’idea di un futuro Impero galattico e se ne prospettano i giochi di potere, le dinamiche, la decadenza (di particolare interesse i primi tre volumi: Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale e L’altra faccia della spirale). Tra le opere dell’età matura ricordiamo Viaggio allucinante (1966) e Destinazione cervello (1987), in cui un veicolo miniaturizzato affronta un avventuroso percorso all’interno di un corpo umano.
La fantascienza
Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale acquista crescente rilevanza il genere della fantascienza. L’esplosione dell’atomica su Hiroshima e la “corsa allo spazio” intrapresa dalle due “grandi potenze” (Stati Uniti e Unione Sovietica) evocano infatti scenari futuri assai inquietanti, ma per altri versi affascinanti, prodotti dalle straordinarie potenzialità della tecnologia e della scienza. Questo genere di letteratura poteva vantare origini antiche, dalla classicità greca agli Stati e imperi della Luna di Cyrano, dal Micromega di Voltaire al Gulliver di Swift e al Frankenstein di Mary Shelley, dai romanzi di Verne a quelli di Herbert George Wells (La macchina del tempo, L’isola del dr. Moreau, L’uomo invisibile, La guerra dei mondi).
Ma il vero e proprio decollo della fantascienza avviene nel 1926 negli Stati Uniti con la nascita della rivista «Amazing Stories» (“Racconti meravigliosi”), che ha proseguito e pubblicazioni sino al 2005, e in cui si sviluppa soprattutto il sottogenere delle space operas: viaggi intergalattici, contatti con alieni, creazioni di mostri o robot. Dal 1937 le si affianca, un altro importante periodico – «Astounding» (“Sbalorditivo”) – destinato a raggiungere dignità letteraria negli anni Cinquanta (“l’età dell’oro” della fantascienza americana) con autori come Asimov.