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La vita e le opere di Cesare Pavese
La luna e i falò (1950)
La luna e i falò è l’ultimo romanzo di Pavese, e la sua stesura si concentra in un arco di tempo piuttosto ristretto, tra il 18 settembre e il 9 novembre del 1949, anche se l’idea narrativa risale a ben sedici anni addietro. È pubblicato nel 1950 da Einaudi all’interno della collana «I Coralli» e presenta una dedica all’amata attrice Constance Dowling («Ripeness is all», “La maturità è tutto”, da Shakespeare, Re Lear, atto V, scena II).
Tema centrale del romanzo è il recupero delle proprie radici e dell’infanzia, con cui il legame rimane sempre vivo e forte. Il protagonista e voce narrante è Anguilla, un trovatello che emigra in America, dove fa fortuna. A distanza di anni torna nel suo paese d’origine nelle Langhe, dove compie un “viaggio nel passato” guidato dall’amico Nuto.
I luoghi che hanno visto la sua infanzia sono però mutati in modo irreversibile e alcuni dei vecchi conoscenti non ci sono nemmeno più, per cui per il protagonista non c’è la possibilità di riviverli nel presente. Non può che farli riemergere con il ricordo, in una ricerca delle proprie radici che prelude a un nuovo e definitivo distacco (alla fine del romanzo, infatti, il protagonista riparte e lascia di nuovo la terra d’origine).
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