L’opera di Eduardo De Filippo

Nel 1920, di ritorno dal servizio militare, Eduardo aveva composto l’atto unico Farmacia di notte, seguito nel 1922 da una commedia in tre atti, Uomo e gentiluomo. Ma il primo grande successo giunge alla fine del 1931 con l’atto unico Natale in casa Cuppiello, che negli anni successivi avrà innumerevoli repliche in molte città d’Italia e che si trasformerà nel 1943 in una commedia in tre atti.

Tuttavia, la fase più intensa e feconda è per Eduardo nell’immediato dopoguerra, quando tra il 1945 e il 1948 sforna una serie di capolavori – da Napoli milionaria! a Questi fantasmi, da Filomena Marturano a Le voci di dentro – in cui è forte l’attenzione ai drammatici problemi di quella stagione, colti innanzitutto nella loro risonanza sul terreno delle relazioni familiari.

La sostanziale fiducia in un’umanità migliore, che comincia a incrinarsi in Le voci di dentro, si accentua nell’ultima fase del percorso creativo di De Filippo, che trova forse la migliore espressione nel Sindaco di rione Sanità – ove la camorra e la corruzione appaiono il frutto inevitabile dell’ignoranza e della miseria – e si conclude con Gli esami non finiscono mai.

Napoli milionaria! (1945)

In Napoli milionaria! l’azione inizia nel 1942 e ha per protagonista la famiglia Jovine, composta da Gennaro e Amalia e dai loro figli Rosaria, Amedeo e Rita.

Di fronte alle crescenti difficoltà, mentre Gennaro resta fedele ai propri princìpi morali, Amalia organizza con un socio la “borsa nera” per speculare sulla scarsità di vari prodotti. Ma quando la polizia fa irruzione nella loro casa è Gennaro – fingendosi morto – a impedire i controlli e salvare la merce.

Il secondo tempo si proietta nel dopoguerra. Gennaro, deportato dai tedeschi, ritorna a casa e vi trova una situazione sconcertante: un’abitazione decorata in oro e stucchi; Amalia trasformata in una signora – con abito di seta, brillanti, profumi – e coinvolta in affari loschi e redditizi; Rosaria che ha fatto la prostituta con i soldati americani ed è incinta; Amedeo dedito al furto e la piccola Rita ammalata, ma trascurata da tutti. Occorre una medicina per salvarla e a offrirla sarà proprio un vicino che da Amalia era stato sfrattato perché indigente: ma questo episodio farà riflettere anche la donna, mentre Gennaro – senza incolpare nessuno – concluderà che «ha da passa’ ‘a nuttata» (perché la medicina operi il suo effetto sulla bambina, ma anche perché passino le disastrose conseguenze della guerra).

Sul testo

Una famiglia in scena

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Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo.

La famiglia di Eduardo. Da sinistra: Eduardo, la madre Luisa De Filippo, il padre naturale Eduardo Scarpetta, il fratello Peppino e la sorella Titina.

Eduardo e Totò nel film Napoli milionaria (1950).