Alda Merini, La Terra Santa (2004)

Nel panorama della poesia del secondo Novecento Alda Merini (1931-2009), per la propria vicenda biografica, prima ancora che per il genere di scrittura, rappresenta un caso a sé. La sua produzione si divide in due fasi, separate dal ventennio – gli anni Sessanta e Settanta – in cui s’interruppe a causa di una grave malattia e dei continui ricoveri in un ospedale psichiatrico.

Degli esordi giovanili restano interessanti le raccolte La presenza di Orfeo del 1953 e Tu sei Pietro del 1961; ma il maggiore interesse è nel recupero memoriale della sua drammatica esperienza, attuato a partire da La Terra Santa del 1984 e sino all’ultima raccolta, Clinica dell’abbandono del 2003. I suoi versi, intrisi di una sensualità visionaria e inclini al gioco di parole, o alla breve sentenza, danno voce – con espressionistica violenza – alla sofferenza straziante della “diversità”: non a caso L’altra verità. Diario di una diversa è il testo autobiografico che ripercorre in prosa la sua storia.

Alda Merini.

Alda Merini.