Storia dell’arte nell'antichità (1763)

Gli scavi archeologici decisi dal re di Napoli tra 1738 e il 1748 attirano in Italia molti studiosi, e gli straordinari ritrovamenti determinano un ritorno di interesse per l’arte classica (greca e romana) che prende il nome di Neoclassicismo.

Nel 1763 l’archeologo tedesco Joachim Winckelmann scrive la Storia dell’arte nell’antichità dove illustra la concezione del Neoclassicismo. Egli parte dal principio che l’arte è la massima espressione dell’uomo e della civiltà. Il mondo greco, che ha dato origine all’arte classica, era costituito da uomini liberi che sapevano sviluppare il corpo e la mente in modo armonico: l’arte classica, dunque, esprime armonia nelle forme e nelle proporzioni perché riflette l’equilibrio della società che l’ha prodotta

Secondo Winckelmann l’arte greca (e soprattutto quella dello scultore Fidia) è riuscita a esprimere la bellezza al massimo livello; questa bellezza è eterna perché anche a distanza di secoli riesce a produrre armonia nell’animo di chi la contempla. Per Winckelmann l’arte, in ogni tempo storico, deve riuscire a raggiungere l’obiettivo di portare equilibrio e armonia nell’animo dell’uomo: tutti gli artisti e i letterati che aderiscono al Neoclassicismo condividono questa concezione poetica.

Neoclassicismo e Preromanticismo

Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento tutta l’Europa è attraversata da grandi trasformazioni: nella vita, nella politica, nell’economia e nella società. Neoclassicismo e Preromanticismo rispondono in modi diversi al senso di instabilità di un mondo in cambiamento.

Alle origini del Neoclassicismo ci sono le scoperte archeologiche (che riaccendono l’interesse per l’arte classica) e gli studi di Joachin Winckelmann. Per il Neoclassicismo, l’arte e la letteratura realizzano il loro scopo portando equilibrio e armonia nell’animo dell’uomo: per raggiungere questo fine devono ispirarsi all’ideale di bellezza del mondo classico.

I temi affrontati dal Preromanticismo riguardano la sfera personale dell’individuo: il conflitto tra l’aspirazione alla felicità del singolo individuo e le regole sociali, la difficoltà di esprimere i propri sentimenti e il desiderio di trovare rifugio nella natura. Sono temi che anticipano una sensibilità che si esprimerà in modo compiuto nell’Ottocento con il Romanticismo.

Gallery

Joachim Winckelmann

Anton Raphael Mengs, Ritratto di Johann Joachim Winckelmann, 1777 circa. New York, Metropolitan Museum.

Angelica Kauffmanm, Ritratto di Johann Joachim Winckelmann, 1764. Zurigo, Kunsthaus Zürich.

Anton von Maron, Ritratto di Johann Joachim Winckelmann, 1768. Kunstsammlungen, Weimar.